GELA. ARRESTATI DALLA POLIZIA DUE GELESI. SONO ACCUSATI DI FURTO AGGRAVATO IN CONCORSO. UNO ANCHE PER RICETTAZIONE

Scritto da on 20 Aprile 2020

GELA. ARRESTATI DALLA POLIZIA DUE GELESI. SONO ACCUSATI DI FURTO AGGRAVATO IN CONCORSO. UNO ANCHE PER RICETTAZIONE

 
GELA. Nello scorso mese di gennaio avrebbero rubato in una gioielleria. Dopo avere sfondato le vetrine, avrebbe trafugato gioielli per un valore di 40.000 euro. La Polizia di Stato li ha arrestati in esecuzione di provvedimento cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari. Perché indiziati di essere gli autori del furto a una gioielleria avvenuto nello scorso mese di gennaio.
I poliziotti della Squadra Mobile di Caltanissetta e del Commissariato di pubblica sicurezza di Gela stamattina li hanno arrestati, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, in carcere per il primo e agli arresti domiciliari per il secondo, emessa dal Gip di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica. Si tratta di due gelesi, rispettivamente di 23 e di 38 anni. Entrambi sono accusati del reato di furto aggravato in concorso. Il trentottenne anche del reato di ricettazione.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Gela, è stata avviata dalla Squadra Mobile e dal Commissariato a seguito del furto avvenuto nella notte del 14 gennaio scorso, presso la gioielleria “G&G Granvillano”, ubicata all’interno dello storico Palazzo Mattina, in corso Vittorio Emanuele a Gela. I due, dopo essersi introdotti nel palazzo travisati, mandarono in frantumi i vetri antisfondamento del portone che conduce alla gioielleria e quelli di una delle vetrine espositive, trafugando numerosi gioielli, per un valore complessivo stimato in circa 40.000 euro.
Sul fatto delittuoso, gli investigatori della Polizia di Stato hanno condotto una serrata attività d’indagine. Nonostante i due malviventi indossassero degli ampi giubbotti e dei cappucci, con l’evidente scopo di evitare di essere riconosciuti nei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza della gioielleria, grazie alla paziente disamina dei filmati registrati da altre telecamere, sia del sistema di video sorveglianza cittadino sia da analoghi sistemi di privati, gli investigatori hanno individuato l’autovettura utilizzata dai ladri e ricostruito gran parte dell’itinerario percorso dagli stessi, comprese le soste, prima e dopo la commissione del furto.
I tabulati telefonici, dai quali sono stati verificati gli spostamenti dei due indagati in un orario assolutamente inusuale per loro, fra le 3 e le 5 del mattino, in corrispondenza col momento del furto realizzato, e altri riscontri, hanno permesso di certificare le responsabilità dei due gelesi in relazione al grave evento delittuoso.
I risultati dell’indagine hanno consentito alla Procura della Repubblica di formulare la richiesta di applicazione della misura cautelare, accolta integralmente dal G.I.P. del Tribunale di Gela.

Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati condotti rispettivamente in carcere, il ventitreenne, e ai domiciliari, il trentottenne.

 

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