Il test sierologico ai docenti? “Bene, ma non dimenticate gli studenti”. I presidi accolgono favorevolmente le ultime indicazioni del Comitato tecnico scientifico, che già aveva ipotizzato i controlli per il rientro a scuola a settembre. Ora il governo ci sta lavorando. Il ministro alla Salute Roberto Speranza lo aveva anticipato a Repubblica: “Ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica. Un monitoraggio costante”.

Due settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico gli insegnanti e il personale Ata (segretari e bidelli) dovranno effettuare il test sierologico e chi risulterà positivo sarà sottoposto al tampone e, in caso di conferma, scatterà la quarantena. È questa l’indicazione che il Comitato tecnico scientifico ha consegnato al governo e il senso del provvedimento è quello di evitare che si creino focolai al rientro tra i banchi. “Se è una misura idonea a prevenire qualsiasi forma di contagio siamo favorevoli, perchè no? Stiamo parlando di circa un milione di dipendenti. Mi chiedo cìse non sia il caso di cotnrollare anche gli studenti” ragiona Antonello Giannelli dell’associazione nazionale presidi. Secondo gli esperti per gli studenti sarebbero necessarie verifiche a campione durante tutto l’anno.

“Se ha un senso, ovvero se la finalità è non far entrare il virus a scuola perché il rischio di focolai è immediato, ben volentieri. E comunque non bisogna dimenticare i controlli anche sui ragazzi” commenta Alessandra Francuccidell’associazione nazionale dirigenti scolastici (Andis). Mancano i dettagli, anche perchè si tratterebbe di uno screening a tappeto, sebbene non obbligatorio, su grandi numeri. Favorevole Rino Di Meglio della Gilda: “Un elemento in più di sicurezza. Se poi mettessimo degli scanner per la misurazione della temperatura all’ingresso delle scuole sarebbe ancora meglio”.

“Un percorso importante che avevamo sollecitato – aggiunge Lena Gissi, segretaria Cils Scuola – siamo preoccupati nelle realtà dove c’è un alto tasso precarietà, per questo molti test non potranno essere fatti prima dell’avvio dell’anno scolastico. E poi deve essere garantita la copertura in caso di esito positivo dei tamponi. L’ideale sarebbe l’assegnazione di organico aggiuntivo da mettere in campo in caso di assenze”.

E quello del test non è l’unica cosa ancora incerta che sta mettendo in difficoltà i dirigenti scolastici ora alle prese soprattutto con la misurazione delle aule. “Abbiamo chiesto al comitato tecnico scientifico di chiarire se il metro di distanza debba essere intenso in senso statico o dinamico” spiega Giannelli. Il distanziamento va cioè mantenuto quando i ragazzi sono seduti nei banchi o anche quando si muovono all’intenro delle aule e della scuola? “Speriamo in una risposta a breve, fondamentale visto l’urgenza di risolvere il problema degli spazi. I docenti hanno paura di questo rientro? Non mi pare – continua Giannelli – hanno riaperto tutti i settori, ha senso tornare a scuola”. 

Da: LaRepubblica