Nel Centro anziani nasce la “stanza per gli abbracci” per tornare a stringere i famigliari senza pericoli

Scritto da on 15 Novembre 2020

E’ l’idea del Centro servizi alla persona Domenico Sartor di Castelfranco Veneto una “stanza per gli abbracci” per tornare a stringere i famigliari anche in questi momenti difficili.

CASTELFRANCO VENETO, ITALY – NOVEMBER 13: A guest of the nursing home Domenico Sartor hugs her daughter through a plastic screen in a so-called ‘hugging room’ on November 13, 2020 in Castelfranco Veneto, Italy. The Domenico Sartor nursing home has set up the Sala degli Abbracci to allow guests and their families to embrace each other, while remaining separated and protected from contagious illness, while still ensuring physical contact for mental and emotional wellbeing. (Photo by Stefano Mazzola/Awakening/Getty Images)

Quanto è importante per noi il contatto fisico? Un’idea ce la siamo fatta proprio durante il periodo di emergenza sanitaria, quando i gesti che ritenevamo più scontati sono improvvisamente venuti meno e ci siamo trovati a sentire la mancanza di abbracci, baci, carezze, difficile da accettare di non poter dare affetto anche a livello fisico con dei piccoli gesti, quasi automatici, che fanno una grande differenza; ci siamo accorti di quanto abbiamo bisogno di questi gesti proprio nel momento in cui non li abbiamo più potuti avere, immaginatevi come ne possono soffrire le persone anziane, o ricoverate, che magari aspettato per tutta la settimana, solamente la visita di una persona a cui vogliono bene, e quanto, quando la vedono vorrebbero abbracciarla e sentirla vicino, così, un’idea semplice che fa una grande differenza.

E’ venuta al Centro servizi alla persona Domenico Sartor di Castelfranco Veneto, l’idea che ha tentato di accorciare le distanze, nel rispetto della sicurezza, con la loro stanza degli abbracci nella stanza delle visite è stata messa una sorta di tenda trasparente in materiale plastico morbido con cui i parenti, i familiari e le persone care possono toccarli, stringersi le mani ed abbracciarsi senza rischi contagio uno spazio sicuro per gli anziani ospiti e i loro familiari, attraverso cui tornare a sentire l’altro, anche in questo momento di separazione forzata, hanno spiegato il presidente della struttura Maurizio Trento e la direttrice Elisabetta Barbato presentando l’iniziativa.

«Gli ospiti hanno bisogno di contatto fisico coi famigliari per il proprio benessere e così abbiamo studiato varie soluzioni, ispirandoci anche all’estero. La serenità e la qualità della vita dei nostri ospiti è fondamentale, speriamo così di poter fare un nuovo piccolo passo verso la normalità»

La stessa idea era stata applicata qualche mese fa in una casa di riposo spagnola, a cui la struttura di Castefranco Veneto si è poi ispirata, oltre al già presente allestimento di alcune pareti in vetro nell’atrio della struttura. Il nuovo progetto, ha previsto appunto l’inserimento di due postazioni «Emozioni dell’abbraccio»

Gli aspetti terapeutici sul corpo e sulla mente che il contatto con le persone a cui vogliamo bene ci sona, sono dati assodati, ci rilassa, ci mette di buon umore, fa sentire amati, ci permette il rilascio di endorfine, cambia il nostro umore e anche il nostro approccio alla giornata.

Il motto che guida il progetto è : “L’abbraccio non unisce solo due corpi, ma due cuori e due menti, creando e rafforzando le relazioni e l’intimità, donando amore, calore e protezione”. Un altro progetto della casa di riposo è il “cubo sensoriale interattivo” in cui gli anziani a cui adesso sono limitate le uscite e gli spostamenti, potranno immergersi in scenari naturali di vario tipo di realtà aumentata e rilassarsi.

Anche questo progetto è in linea con diversi filoni di studi che hanno dimostrato come ritrovarsi nella natura possa portare cambiamenti sul piano psicologico che fanno poi ad influire anche su quello fisico, portando ad uno stato di rilassatezza, integrità e preservando la salute.

Fonte: Positizie.it


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