Con la bella stagione arrivano disturbi. Ecco quali, come evitarli e combatterli

Scritto da on 22 Maggio 2021

L’arrivo della bella stagione è un periodo che molti aspettano con gioia, ma che può spesso arrecare disturbi al nostro organismo.

Il cambio di stagione, infatti, può dare origine al cosiddetto ‘disordine affettivo stagionale‘ (seasonal affective disorder o Sad). “La sindrome, o letargia, primaverile comporta stanchezza eccessiva, difficoltà di concentrazione, senso di debolezza generale: molte persone in questo periodo si sentono costantemente scariche e demotivate, come se mancasse loro il carburante necessario a portare avanti le tante attività quotidiane”, ha spiegato Maria Luisa Cravana, biologa nutrizionista.

In questo periodo delicato, anche l’intestino è sottoposto a una fase di assestamento delle nuove abitudini, che possono alterare la microflora batterica. Secondo Paolo Orsi, gastroenterologo, “il legame tra cambio di stagione e disturbi digestivi è acclarato, si verificano non di rado intensificazione dei fastidi, nei soggetti già predisposti, e nuovi casi di alterazioni e disbiosi all’apparato gastrointestinale. In questo periodo si manifestano aspetti psicosomatici e anche alterazioni di alcuni neurotrasmettitori che agiscono sia direttamente che indirettamente sul nostro intestino”.

“Gli sbalzi termici caratteristici del periodo, inoltre, possono provocare un abbassamento delle difese immunitarie e intestino e sistema immunitario sono strettamente collegati tra loro – prosegue Orsi – L’intestino, infatti, non solo è il principale organo della digestione nell’uomo, ma contribuisce in maniera determinante alle difese immunitarie dell’organismo. Basti pensare che circa il 70% delle cellule immunitarie dell’organismo è situato proprio nell’intestino”.

Ma non sono solo le cellule intestinali ad interagire con il sistema immunitario. Secondo Patrizia Brigidi, docente di Biotecnologia delle Fermentazioni del dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna: “Sono circa 39 trilioni i batteri, virus e funghi che abitano il nostro intestino e costituiscono il microbiota intestinale. Si tratta di un’entità univoca e personale, diversa in ognuno di noi; una moltitudine dinamica, che varia con l’età, la dieta, l’ambiente e chiaramente anche con le stagioni. Anche l’aria ha un suo microbioma – osserva Brigidi – ‘l’aerobiome’, una nuvola di microrganismi che ci circonda e che cambia in base a temperatura e umidità, risentendo così della stagionalità. Anche l’aria che respiriamo, dunque, influenza il nostro microbiota intestinale. Studi recenti, inoltre, dimostrano che nelle regioni in cui vi sono forti cambi climatici il microbiota è più variabile rispetto che in altre regioni del mondo”.

Cosa fare? Sicuramente l’alimentazione gioca un ruolo importantissimo: previene i fastidi, quando è corretta o, al contrario, li aggrava, quando è sbagliata. La dieta, infatti, è un fattore chiave che influenza la composizione del microbiota intestinale, ma per essere davvero efficace, deve essere un’abitudine “Per contrastare la stanchezza fisica e mentale è preferibile consumare pasti leggeri ricchi di frutta fresca e secca, verdura, cereali integrali, carni magre, alimenti ricchi di vitamine, ed evitare cibi difficilmente digeribili – suggerisce Cravana – Per mantenere l’equilibrio intestinale è bene consumare abitualmente cibi fermentati come yogurt e miso, fibre, cereali integrali ed evitare invece il consumo eccessivo di carne, fritti, cibi piccanti e speziati, cioccolato, formaggi stagionati e ovviamente bevande gassate e alcool”.

Oltre all’alimentazione, praticare attività fisica regolare e condurre uno stile di vita corretto (non fumare, andare a dormire almeno due ore dopo i pasti e ridurre lo stress) sono altri due fattori importanti per prevenire questi disturbi.


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