Giusy Ferreri: “Cortometraggi per me è un nuovo inizio”

Scritto da on 18 Febbraio 2022

Dodici canzoni che attraversando i generi, dalle ballad all’electrop, al pop rock, evocano immagini come Dorian Gray , giganti, equilibristi, ballerini e bambini dei film di Fellini, Cenerentola e finestre sul cortile di hitchcockiana memoria. Per tracciare riflessioni sull’amore, sguardi più leggeri e introspettivi su di sé, l’amore e la vita di oggi, gli addii e le rinascite, le scelte da fare e non rimpiangere, la consapevolezza di voler cambiare.

Sono i tasselli di Cortometraggi, sesto album in studio di Giusy Ferreri, in arrivo il 18 febbraio (Columbia/Sony Music), a pochi giorni dal ritorno della cantante a Sanremo, dov’era in gara con Miele. “Sento questo disco come un nuovo esordio” dice sorridendo l’interprete di Novembre, nell’incontro in streaming con i giornalisti.

“Presento un disco più maturo e introspettivo, ma mantenendo sempre lo stesso spirito degli esordi, la vena di rappresentarmi con una certa versatilità tanto in ciò che racconto quanto negli arrangiamenti, qui legati al sound che propongo nei miei live. Per questo ho voluto con me i musicisti che mi accompagnano nei concerti”. Un amore per il palco che Giusy Ferreri condividerà con il pubblico nei primi live già programmati (si aggiungeranno anche date estive): il primo ottobre a Roma (Auditorium Parco della Musica) e il 3 ottobre a Milano (Teatro dal Verme). Nel percorso nel disco ha come compagni di strada autori che rispecchiano la ricerca di toni diversi, Gaetano Curreri (Gli Oasis di una volta), Giovanni Caccamo (Cuore Sparso), Marco Masini (Il diritto di essere felice), Bungaro (Causa effetto), Takagi & Ketra (Miele) e Diego Mancino, presente in quattro brani, tra i più intensi: Federico Fellini, L’amore è un tiranno, La forma del tuo cuore e Quello che abbiamo perso”, chiudendo con una traccia scritta da lei, ‘Ricordo’. Il fatto “che il pubblico senta da me sempre qualcosa di diverso può essere un rischio, ma è il mio approccio da sempre, e questo è un nuovo inizio” spiega la cantante che, dopo una lunga gavetta, è stata lanciata nel 2008 da X Factor e negli anni ha collezionato un disco di diamante e 18 dischi di platino, anche grazie ai suoi feat in alcune hit estive. Titoli come Roma-Bangkok di Baby K (2015) o il sodalizio con Takagi & Ketra, per Amore e Capoeira (2018) , Jambo (2019), La Isla con Elettra Lamborghini (2020) Shimmy Shimmy (2021) .

Un versante “che mi ha permesso di esplorare un lato un po’ più scanzonato, che di natura non è così naturale per me. Io tendo, nella mia musica ad andare più per estremi, ma ci vuole anche la leggerezza… mi sono molto divertita e ringrazio chi me ne ha dato la possibilità”. E’ un capitolo che però ha intenzione di mettere in stand-by. “Non voglio ripetermi – sottolinea -. Volevamo aggiungere, con queste canzoni, qualcosa di bello e fresco e mi pare che ci siamo riusciti”. Ora nella cantante prevale la voglia di far conoscere “altri aspetti di me”, come quello un po’ retrò di Miele portato a Sanremo. La 23/a posizione non la vive come una delusione: “Certo, l’ideale sarebbe stato poter portare due brani, per dare diverse versioni di me, ma dovevo scegliere – commenta -. Miele la sento come una chicca, ha un’originalità tutta sua, la trovo elegante e sofisticata. Nell’album forse ci sono brani più performanti per quel palco, però non è detto che si debbano sempre privilegiare le acrobazie vocali”. Comunque “quello di Amadeus è stato un bellissimo festival, ha proposto una ventata di grandissima novità”. Come ha scelto i compagni di strada per Cortometraggi? “La scrittura di Diego Mancino è qualcosa a cui non riesco a rinunciare, ha un suo modo molto elegante e maturo per rappresentare i pensieri e le passioni che ci accomunano. Poi ci sono altri autori con cui avevo già collaborato, come Bungaro che aveva scritto Il mare immenso, e Masini, che trovo sempre molto attuale e veritiero. Nutro una grande stima anche per Giovanni Caccamo con cui sento una grandi affinità, forse anche per l’origine siciliana in comune… E quella con Curreri è una collaborazione che volevo da moltissimi anni. Questo brano, Gli Oasis di una volta, l’ho tenuto quasi due anni nel cassetto, l’ho maturato, e ho voluto fosse il primo singolo proprio per rispecchiare i diversi viaggi del disco”.


Radio RCS Sicilia

La radio oltre confine

Current track
TITLE
ARTIST

Background