Twitter potrebbe rivedere la policy sui ban. Ma non su Trump

Scritto da on 13 Ottobre 2022

Twitter sta rivedendo le sue policy sul ban, l’esclusione permanente dalla piattaforma. A riportare la notizia il Financial Times. Secondo il quotidiano la piattaforma di microblogging sta valutando se ci sono altri strumenti di moderazione dei contenuti che potrebbero sostituire la sua pena più severa per la violazione di determinate regole. Un ripensamento in linea con la visione di Elon Musk, indipendentemente dal fatto che il capo di Tesla diventi o meno il suo proprietario.

Se da una parte è improbabile un ritorno sulla piattaforma per Donald Trump, perché non sarebbe in esame la rimozione dei divieti per violazione della sua policy contro l’incitamento alla violenza, dall’altra sono sotto esame quelle aree in cui si ritiene che Twitter possa essere stato troppo pesante nel bannare gli utenti dai suoi servizi, per reati minori, come la condivisione di informazioni fuorvianti. Secondo il Financial Times, la revisione della policy, iniziata mesi fa, non ha ancora raggiunto alcuna conclusione e arriva dopo il blocco temporaneo dell’account del rapper americano Kanye West, che la scorsa settimana aveva pubblicato un messaggio antisemita.

L’allentamento della policy in fatto di divieti permanenti è una delle idee forti che Musk vuole portare sulla piattaforma. Il miliardario la scorsa settimana ha dichiarato di voler acquistare Twitter per 44 miliardi di dollari, dopo aver inizialmente accettato di farlo ad aprile, ma in seguito aveva tentato di uscire dall’accordo, scatenando una controversia legale.

Venerdì, il giudice del Delaware che sovrintende al caso, che doveva andare sotto processo il 17 ottobre, ha accettato di sospendere l’azione legale fino al 28 ottobre per dare più tempo alle due parti per raggiungere una risoluzione. Al momento non è ancora chiaro se e quando avverrà la vendita su Twitter.

Musk, che si descrive come un “assolutista della libertà di parola”, ha detto che se avesse preso il controllo della piattaforma, avrebbe allentato le regole di moderazione di Twitter e si sarebbe allontanato dai divieti permanenti, sostituendoli con alternative più miti.Ha anche suggerito di ridurre la visibilità dei contenuti offensivi nei feed degli utenti o di consentire loro più scelta su ciò che vedono. “Penso di essere in grado di comporre il contenuto che vedi da ‘caldo e sfocato’ fino a ‘portarlo su mf!’ è la strada da percorrere”, ha scritto su Twitter la scorsa settimana.

Un portavoce di Twitter ha detto che l’azienda stava “esaminando sempre le regole che governano il nostro servizio e gli strumenti e le funzionalità che possono incoraggiare una conversazione sana”.

A oggi, la policy è questa: Twitter banna gli utenti che hanno violato le sue regole “in modo particolarmente eclatante” o le hanno “violate ripetutamente”. Twitter non consente agli utenti di condividere minacce, terrorismo, molestie e discorsi che incitano all’odio. Per temi come la condivisione di disinformazione sul Covid,Twitter ha stabilito che cinque violazioni si traducono in un divieto permanente. Oltre ai divieti, Twitter emette anche sospensioni temporanee dell’account e etichetta o riduce la visibilità dei contenuti che violano le sue regole.


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