“Vita spericolata” compie 40 anni, ma è eterna

Scritto da on 4 Febbraio 2023

Quando una canzone viene messa sul mercato non appartiene più a chi l’ha composta; questo è un assunto con il quale tutti gli artisti devono confrontarsi. Figuriamoci poi se la canzone è “Vita spericolata” di Vasco Rossi, che compie 40 anni.

Incredibilmente la carriera del rocker più acclamato d’Italia, anticonformista e trasgressivo, si intreccia con la storia del Festival più nazionalpopolare. Finita in fondo alla classifica, ‘Vita spericolata’ divenne una hit da record. Un anno prima, sempre a Sanremo (definito dallo stesso Vasco, anni dopo, “l’unico posto in Italia dove si può entrare da esordienti ed uscire in odore di gloria”) aveva portato ‘Vado al massimo’. Il concetto era sempre quello, vivere una vita senza limiti.

“Nell’ ’83 sono tornato a Sanremo -spiegò Vasco – per riconoscenza nei confronti di Gianni Ravera che mi aveva dato carta bianca l’anno prima e solo perchè avevo la canzone giusta, ‘Vita spericolata’, una bomba, che avevo appena finito di scrivere”. Successivamente raccontò su Instagram i dettagli sull’ispirazione della sua canzone manifesto, concepita in auto mentre fuori pioveva. “Il mio primo concerto in Sardegna fu proprio nel 1982, nel campo sportivo di Assemini (a 20 km da Cagliari, ndr). Proprio lì – rivelò – mi venne l’idea di scrivere ‘Voglio una vita spericolata’, ispirato da questa meravigliosa terra cruda e selvaggia, orgogliosa e fiera, di sassi, di sole e di vento”.

‘Vita spericolta’, divenuto negli anni uno dei titoli più citati, che ha ispirato fiumi di inchiostro e scomodato fior di intellettuali e filosofi, è tornata sul palco di Sanremo con il suo autore nel 2005, in versione acustica, con il fido Maurizio Solieri ad attaccare il celebre giro di chitarra iniziale accompagnando Vasco. “Sono qui – disse in quell’occasione il rocker a Paolo Bonolis, che conduceva il Festival – perchè voglio ringraziare questo palco e questa manifestazione che per me è stata l’inizio di un’avventura straordinaria. Poi vorrei salutare tutti quelli che in questo momento stanno guardando Sanremo e che domani diranno che non lo guardavano”.

E’ proprio Vasco l’autore della voce “spericolato” nel vocabolario della lingua italiana Zingarelli 2019. Chi, se non il rocker che canta “Voglio una vita spericolata, maleducata, come quelle dei film, che se ne frega di tutto, sì…”, tra “whisky al Roxy Bar” e analogie con la vita di Steve McQueen, poteva scrivere questa definizione d’autore? Eccola: “Spericolato, rischioso, avventuroso. Nel senso che dice Nietzsche, vita vissuta pericolosamente e pienamente accettandone le sfide, i rischi, le fatiche, le gioie e le sofferenze. Cercare di prevenire e affrontare gli ostacoli, non evitarli”. Dopo la canzone di Vasco, la parola “spericolato” è entrata nell’immaginario collettivo quasi con un’accezione nuova, legandosi in modo indissolubile alle note di quel brano, scritte da Tullio Ferro. Del resto, parole del Blasco, “quando ad un artista arriva una canzone così, può pure finire lì la sua carriera”.


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