Dai domiciliari al carcere, guai per un 38enne di Gela
Scritto da Michele Bruccheri on 7 Giugno 2025
La Polizia di Stato ha eseguito la misura cautelare emessa dall’Autorità giudiziaria. L’uomo, con la scusa di accusare malori, è evaso più volte. Ha inoltrato in pochi giorni 15 chiamate al 118, mettendo in crisi il sistema di emergenza
La Polizia di Stato di Gela ha tratto in arresto un 38enne sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e del divieto di avvicinamento alla ex fidanzata, poiché indagato del reato di atti persecutori, in esecuzione di provvedimento dell’Autorità giudiziaria, che ha disposto la custodia in carcere.
Lo rende noto la Questura di Caltanissetta che nelle scorse ore ha diramato un comunicato stampa.
L’uomo insofferente agli arresti domiciliari, ha tentato più volte di eludere i controlli di polizia con un espediente ormai consolidato: recarsi in ospedale fingendo un malore. “Il predetto, infatti, si recava in ospedale con l’ambulanza fino a tre volte al giorno, sostenendo di sentirsi male, sottraendo alla cittadinanza per lunghi periodi un mezzo di soccorso”, continua la nota.
I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza, insospettiti dalla frequenza delle “crisi”, hanno acquisito i referti medici, dai quali è emerso che in tutti i casi la prognosi era pari a zero giorni, confermando l’assenza di reali condizioni patologiche.
Ulteriori accertamenti, supportati anche dalle immagini del sistema di videosorveglianza dell’ospedale, hanno rivelato che in una di queste occasioni l’uomo si era fatto prestare il telefono cellulare da un parente di un altro paziente, contattando l’ex fidanzata, “violando così le prescrizioni impostegli dal Gip”.
La condotta è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria, che ha disposto l’aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere.
MICHELE BRUCCHERI
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