ROMA. GUARDIA DI FINANZA SVENTA IMMISSIONE SUL MERCATO DI 140 MILA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE NON SICURI
Scritto da Alberto Barcellona on 15 Aprile 2020
ROMA. GUARDIA DI FINANZA SVENTA IMMISSIONE SUL MERCATO DI 140 MILA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE NON SICURI
ROMA. Oltre 130 mila mascherine protettive monouso, non conformi alla normativa comunitaria e nazionale, sono state scovate dai Finanzieri del terzo Nucleo operativo metropolitano in un magazzino situato nel quartiere Prenestino di Roma. Il materiale sarebbe stato nella disponibilità di una società riconducibile a un cittadino cinese. Che è stato sorpreso mentre stava riproducendo le etichette con il marchio “CE” utilizzando un computer e una stampante professionale. Presumibilmente, per essere poi applicate sugli scatoloni per conferire una parvenza di legalità ai dispositivi di protezione.
Ulteriori 10 mila prodotti – tra gel igienizzanti e guanti di protezione non sicuri – sono stati rinvenuti all’interno di locali e magazzini di sedici esercizi commerciali ubicati nei quartieri Tuscolano, Bufalotta, Torre Angela e Prenestino, sempre di Roma. Alcuni di essi riportavano illecitamente il marchio “CE”, pur non essendo in linea con i previsti standard di sicurezza. Altri, invece, erano sprovvisti delle certificazioni rilasciate dall’Istituto superiore di sanità e dall’Inail, a garanzia della loro sicurezza ed efficacia. Nel corso degli accertamenti sono emerse anche manovre speculative sui prezzi, in alcuni casi superiori del 400 per cento a quelli di mercato.
Da parte sua, la compagnia di Frascati ha scoperto in una rivendita di Ciampino alcune mascherine protettive in stoffa che, oltre ad essere sprovviste del marchio “CE”, riproducevano illecitamente i colori ed il logo di note squadre di calcio del campionato di serie A.
Complessivamente, sono stati denunciati alle Procure della Repubblica di Roma e Velletri diciassette persone, responsabili dei reati di frode in commercio, manovre speculative su merci, detenzione per la vendita di capi con marchi contraffatti e ricettazione. A 9 imprese è stata contestata l’inosservanza dell’obbligo di chiusura.
Le operazioni testimoniano da un lato i continui controlli del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma, in attuazione del piano messo in atto per contrastare i comportamenti illegali che sfruttano l’emergenza sanitaria determinata dal “Covid-19” per trarne profitto. Dall’altro, l’impegno profuso dall’Autorità Giudiziaria e dalla Guardia di Finanza per reprimere qualsiasi tipologia di frode commessa approfittando della situazione emergenziale in atto.
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