Come saremo dopo la Fase 2?

Scritto da on 19 Aprile 2020

Come saremo dopo la Fase 2?

Proviamo a non considerare per un istante alcune cose, riguardo a tutti quelli che hanno sofferto sulla propria pelle questo disastro capitato alla Terra: chi si è ammalato, guarito e magari sta ancora trascorrendo una convalescenza dura, difficile. Chi non ce l’ha fatta e chissà se e quanto ha sofferto, in qualche terapia intensiva, trasferito lontano dai propri affetti o in qualche caso dalla propria città. Chi è rimasto a casa, ad aspettare il ritorno del padre, della moglie o vivaddio di un figlio e non li ha visti neppure tornare per un ultimo saluto.

È stato, e continua ad esserlo, un dramma grande almeno come la seconda guerra. Ho chiesto a mia zia novantenne, barricata in casa dall’inizio del Covid, cosa secondo lei fosse stato peggio; mi sono fidato del suo giudizio (è in perfetta forma, fisica e mentale), poiché ha vissuto in prima persona la guerra e il bombardamento di Terni ed ha perso lì quasi tutta la famiglia (dall’11 agosto del 1943 al 1944 ci sono stati circa 100 incursioni aeree e più di 1000 morti). Beh, la risposta è stata… “… è peggio questo, della guerra! In guerra sai che puoi morire, cerchi di nasconderti, avvisato dalle sirene, nei rifugi…è un disastro, la morte ti colpisce all’improvviso… ma poi finisce!” Sono rimasto sorpreso dalla risposta, ma ci ho creduto. Allora ho iniziato a pensare a come il maledetto Covid stia facendo cambiare tutto: il lavoro (appena si riuscirà a ricominciare), i rapporti individuali, quelli interpersonali, tra chi si conosce o si incontra in strada per caso.

È di certo una grande prova per tutta l’umanità. Oddio, tutta mi sembra esagerato; forse per gran parte dell’umanità… Non certo per coloro che trasgrediscono comunque, perché… tanto non ci capisce un cazzo nessuno; io faccio come mi pare, mica mi posso seppellire in casa. O quelli che la domenica di Pasqua hanno invaso la Pontina (famosa strada statale del basso Lazio) per raggiungere il mare, incuranti dei controlli e delle sanzioni. O ancora quelli che bussano alla porta delle persone anziane per consegnare le mascherine e li rapinano…

Non c’è niente da fare, nessuna tragedia unificherà mai le persone. Nessuna catastrofe cambierà il cervello dell’ipocrita, dell’approfittatore, del mafioso (in senso stretto e lato). Anche l’attimo prima che il mondo dovesse esplodere, ci sarà sempre qualcuno che allungherà una mano per rubare.

Così ci sarà chi la mascherina non la mette per principio, chi continuerà (con indosso la mascherina) a far running per la strada, anche se ha cominciato a correre solo da un mese. Ci sarà chi rompe i coglioni per la fila dal fruttivendolo, o chi non rispetta la distanza tra uno e l’altro…

Insomma… il titolo della prima pagina di un vecchio e famoso giornale satirico, “Cuore”, in un 1992 di crisi economica faceva così: «Saremo più poveri ma stronzi uguale». È la realtà, indipendentemente dal tipo di tragedia comune.

C’è chi ha tratto vantaggio sicuramente, oltre agli stronzi, da questo sconvolgimento, ed è la Natura. Nel mio terrazzo sono comparse le api e le coccinelle, mai viste prima. Le acque sono quasi limpide. Nel porto di Ostia (c’è un video che gira sui social) nuotano i delfini. Animali di ogni tipo circolano tranquilli e indisturbati nelle città semideserte. L’aria è pulita e l’impatto del rumore di fondo della città si è quasi annientato… Certo non sarà possibile pensare a un mondo ribaltato; ci sono attività che dovranno ricominciare, per ovviare alla crisi economica che sarà (e già è) terribile, lavori che dovranno riprendere inevitabilmente. Persino i medici e gli infermieri, ora considerati eroi, ritorneranno ad essere denunciati come sempre, perché, si sa, la madre degli st… è sempre incinta. In bocca al lupo a tutti, comunque, indistintamente.

Fonte: HuffPost


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