Tananai, le mie canzoni senza dietrologie

Scritto da on 26 Novembre 2022

“L’unico concept alla base del disco è la spontaneità. Mi presento per quello che sono o quello che ero quando scrivevo quelle canzoni, senza nessuna dietrologia”. Lo spiega alla stampa Tananai (all’anagrafe Alberto Cotta Ramusino, milanese, classe 1995), autore e produttore che dopo l’Ep del 2020, Piccoli boati, firma il suo primo album di inediti, ‘Rave, eclissi’ in uscita il 25 novembre (Capitol Records – Universal Music Italia).
Quindici canzoni, con la presenza anche di grandi successi come il suo brano di Sanremo 2022, Sesso Occasionale, arrivato ultimo al festival ma con vendite da doppio disco di platino e la hit Baby Goddamn (triplo disco di platino. Sono tanti gli ingredienti di questo ritratto che uniscono all’ironia, i ritmi e i testi upbeat di Tananai, più conosciuti dal pubblico, anche sguardi più intimi e introspettivi, dalla struggente Abissale (su un amore verso il capolinea all’unico feat dall’album, quello con la cantautrice Ariete su Campo Minato. Dalla rabbia di Maleducazione e Gli anni migliori, scritta in pandemia alla title track, ‘Rave, Eclissi’, che si ritrova inaspettatamente ad evocare temi politici particolarmente d’attualità. In un racconto su un rapporto da esplorare, che inizia con i suoni di una ninna nana, Tananai canta: Ti odio come si odiano ladri e terroristi / Cerco di capire chi/ Chi riesce a capirti/ Ti amo come si amano i rave e le eclissi”. La campagna antirave del governo “è “stata una coincidenza abbastanza strana. Grazie a Dio avevamo scelto il titolo della canzone e dell’album molto prima, abbiamo le prove – dice sorridendo il musicista -. Non mi sarei mai immaginato che avrei dovuto spiegare la mia idea di rave. Io intendo semplicemente la libertà di ascoltare musica e perdersi in quel viaggio, circondato da persone che vogliono fare la stessa cosa senza essere giudicato. Un’esperienza collettiva di condivisione come può essere quella di assistere a un’eclissi”. Ti ha fatto arrabbiare vedere i rave diventare tema politico? “No, è anche giusto che si conosca di più quell’ambiente, che si prenda atto della sua esistenza”.
Nel disco non manca uno scherzoso inno generazionale, Quelli come noi. Qualche richiamo al Vasco Rossi di Siamo solo noi? “Non ci ho proprio pensato scrivendola – spiega -. E’ un gran complimento per me che qualcuno possa associarle. Quello che ho sempre adorato di Vasco Rossi è l’arrivare al cuore delle persone senza nessun costrutto, pura musica per il piacere di farla. Canzoni che nascono da un’urgenza. E’ una cosa che spero di poter mantenere anch’io, sentire l’urgenza di fare musica”.
I brani nell’album “li ho fatti nella maniera più istintiva e pura. Iniziare con Abissale è sicuramente anche un mio dire che nel disco ci sono anche elementi più introspettivi, anzi, forse sono i più presenti”. E’ “una raccolta di momenti che ho vissuto, vengo da una fase molto positiva e per me la creatività è sempre stata utile per bilanciare altri aspetti nella mia vita. Sono una persona espansiva, ho bisogno di circondarmi di gente: si vede che quando faccio musica riequilibro tirando fuori anche questo lato qui, più introspettivo e delicato”. La fama popolare arrivata da Sanremo, ha avuto anche controindicazione? “I momenti divertenti che mi ha portato il festival sono molti di più di quelli negativi. A volte magari vorresti avere del tempo per fare le cose che facevi prima senza essere riconosciuto ma è un prezzo piccolissimo da pagare”.
Immagini un prossimo ritorno al festival? “Sarei più orientato a tornarci – conclude scherzando – verso il 2080… abbiamo tempo”.
Per il cantautore ora parte, dal 26 novembre, un lungo tour promozionale negli Instore e nel 2023 arriverà un nuovo tour, al via il 5 maggio da Napoli.


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