Casa di riposo “lager” a Serradifalco, chi si difende e chi tace

Scritto da on 31 Luglio 2021

Serradifalco – Fa scena muta l’operatore della sospetta casa lager di Serradifalco per anziani arrestato nell’operazione dei carabinieri «Bad Caregiver».

Vincenzo Biundo, 54 anni di Gela si è avvalso della facoltà di non rispondere. In questa fase ha preferito non spiegare al gip Gigi Omar Modica la sua verità.

È accusato  di violenza sessuale aggravata, abbandono di incapaci e di esercizio abusivo della professione infermieristica, per aver somministrato medicinali agli ospiti a lui affidati anche senza specifico titolo professionale.

Si sono, invece difesi gli altri coinvolti nell’indagine dei carabinieri. Così Giuseppe Milazzo, 24 anni di Serradifalco – assistito dall’avvocato Giuseppe Dacquì  – il quale ha spiegato di essersi sempre preoccupato della salute degli anziani che, peraltro, non avrebbe mai maltrattato e mai avrebbe lasciato gli ospiti della struttura da soli.

Accuse respinte anche da Rosa Anna Milazzo, 51 anni di Serradifalco – assistita dall’avvocatessa Renata Accardi – la quale ha sostenuto di essere stata solo una operatrice della struttura e che avrebbe seguito le direttive che le sarebbero state impartite.

Dal gip anche Rocco Giovanni Scordio, 49 anni di Gela e Santa Martino, 75 anni di Serradifalco,per spiegare la loro versione dei fatti.

Sono accusati,  a vario titolo, di maltrattamenti, abbandono di incapaci ed esercizio abusivo della professione di infermiere.

Tra le pieghe dell’inchiesta sono state sequestrate le due strutture che accoglievano nove anziani con gravi disabililità, anche psichiatriche e che sono stati trasferiti dall’Azienda sanitaria provinciale in altri centri.


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