Morta la scrittrice Hilary Mantel, firmò la saga dei Tudor

Scritto da on 24 Settembre 2022

Autrice di romanzi storici dal successo internazionale, aveva 70 anni. Tra i suoi libri, ‘Wolf Hall’, titolo d’apertura di una triade sui Tudor, e ‘La storia segreta della rivoluzione’. È morta a 70 anni la scrittrice britannica Hilary Mantel, una delle più conosciute al mondo. Aveva vinto due volte il Booker Prize, il maggior riconoscimento della letteratura britannica, e i suoi libri erano stati tradotti in una quarantina di lingue. La sua scomparsa, resa nota dagli agenti e dalla casa editrice Harper Collins, è avvenuta “improvvisamente ma serenamente. Si tratta di una perdita devastante e noi possiamo solo essere grati del fatto che ci abbia lasciato un così magnifico corpus di opere”, hanno spiegato. In Italia i suoi libri sono pubblicati da Fazi. Nata a Glossop, nel Derbyshire, nel 1952, Hilary Mantel ha scritto 13 romanzi, fra i quali la fortunata trilogia sulla dinastia Tudor, composta da Wolf Hall, Anna Bolena, una questione di famiglia (insigniti del Man Booker Prize) e Lo specchio e la luce. Dai primi due volumi la Bbc ha tratto la serie tv Wolf Hall, che ha vinto il Golden Globe 2016 come miglior miniserie. Tradotto in 41 lingue, Wolf Hall rilancia il romanzo storico e alimenta anche le serie tv che seguiranno sul genere. Oltre alla trilogia, in Italia ha pubblicato anche La storia segreta della Rivoluzione, imponente opera in tre volumi sulla Rivoluzione francese, ‘Al di là del nero’, una commedia noir di ambientazione contemporanea, e Otto mesi a Ghazzah Street, romanzo di stampo autobiografico ambientato nel mondo saudita e Un esperimento d’amore. Attenta alla condizione femminile, nota per le sue posizioni controcorrente, criticate dagli storici accademici, Mantel ha fatto notizia un anno fa, quando ha suggerito che la monarchia potrebbe affrontare “la fine del gioco” e potrebbe non “sopravvivere a William”. Abbiamo perso un genio” ha scritto la scrittrice J.K. Rowling, inventrice di Harry Potter, commentando su twitter la scomparsa della collega. Si apre con la decapitazione di Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII, re d’Inghilterra, Lo specchio e la luce, il romanzo che chiude la maestosa e fortunata trilogia dei Tudor. Il primo capitolo nel 2009 con ‘Wolf Hall’ e il secondo nel 2012 con ‘Anna Bolena, una questione di famiglia’. E anche con questo terzo epico volume di oltre 1.100 pagine, alcune dedicate anche all’Italia, la scrittrice è stata nel 2020 nella long list del prestigioso premio letterario e in Inghilterra il romanzo è stato l’evento letterario dell’anno. Siamo nel maggio del 1536, alla regina viene mozzata la testa con l’accusa di tradimento e adulterio. Il primo ministro Thomas Cromwell ringrazia il boia venuto dalla Francia per aver eseguito il suo compito con stile e il re Enrico VIII pensa ad altro, alla sua nuova sposa. Nata il 6 luglio del 1952, Mantel studiò giurisprudenza alla London School of Economics e alla Sheffield University, sposando il geologo Gerald McEwan nel 1972, da cui divorziò nel 1981 per risposarsi l’anno successivo, vivendo anche in Botswana e Arabia Saudita. Il suo amore per il romanzo storico partì già dagli anni 70 quando ne scrisse uno sulla Rivoluzione francese – che sarebbe stato pubblicato con il titolo “Un luogo più sicuro” , ma fu con la trilogia il cui protagonista era Thomas Cromwell, potente ministro del famigerato Enrico VIII che ebbe il successo mondiale. La trilogia di Wolf Hall ha venduto oltre 5 milioni di copie in tutto il mondo e anche in Italia è stato un bestseller. Impegnata anche su temi politici e sociali, Mantel non si è sottratta negli anni a polemiche e controversie accese, incluso verso la famiglia reale, malgrado il cavalierato e il titolo di dame ricevuto e accettato dalla regina. Come quando prese di mira Kate, la moglie del principe William, come un modello artificiale; quando dichiarò dopo la Brexit di volersi trasferire in Irlanda (cosa poi non avvenuta); quando disse che fantasticava di scrivere la storia di un’immaginaria uccisione di Margaret Thatcher (non realizzata); o ancora quando venne accusata di propagare vecchi pregiudizi anti-cattolici nel Regno, pur essendo stata allevata lei stessa cattolica in una famiglia di origini in parte irlandesi.


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