Adolescenti chiusi in casa, in Italia 54mila giovani ‘hikikomori’

Scritto da on 9 Marzo 2023

Sono circa 54mila i giovani ‘hikikomori’ italiani, ovvero quei ragazzi che hanno deciso di ritirarsi dalla vita sociale e scolastica arrivando a non uscire di casa per lunghi periodi, limitando al minimo i rapporti con l’esterno e mantenendo i contatti prevalentemente attraverso Internet. Un fenomeno emerso in Giappone, Paese da cui deriva infatti il termine ‘hikikomori’, e studiato principalmente in quel contesto, ma che nel 2021 è stato oggetto di un’indagine anche in Italia. La ricerca, promossa dal Gruppo Abele in collaborazione con l’Università della Strada, è stata realizzata dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc) con l’obiettivo di fornire una stima quantitativa dell’isolamento volontario nella popolazione adolescente. L’indagine ha coinvolto oltre 12mila studenti fra i 15 e i 19 anni che si sono autovalutati attraverso un apposito questionario. Il 2,1% del campione si è riconosciuto come hikikomori, percentuale che ha permesso di stimare in 54mila i ragazzi italiani che si identificano in una situazione di ritiro sociale. Un dato che “appare confermato dalle risposte sui periodi di ritiro effettivo – spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice del CnrIfc – : il 18,7% degli intervistati afferma, infatti, di non essere uscito per un tempo significativo, escludendo i periodi di lockdown, e di questi l’8,2% non è uscito per un tempo da 1 a 6 mesi e oltre: in quest’area si collocano sia le situazioni più gravi (oltre 6 mesi di chiusura), sia quelle a maggiore rischio (da 3 a 6 mesi). Le proiezioni ci parlano di circa l’1,7% degli studenti totali (44mila ragazzi a livello nazionale) che si possono definire hikikomori, mentre il 2,6% (67mila) sarebbero a rischio grave di diventarlo”, e infine il 3,9%, ossia oltre 100mila studenti, a rischio più ridotto.


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