Messina Denaro al gip: “Cosa nostra? La conosco solo tramite i giornali”

Scritto da on 10 Maggio 2023

“Non faccio parte di nessuna associazione e quello che so di Cosa nostra lo so tramite i giornali“. Risponde così Matteo Messina Denaro nel corso dell’interrogatorio, lo scorso 16 febbraio, al gip di Palermo Alfredo Montalto. Collegato in videoconferenza dal carcere dell’Aquila con il gip e i pubblici ministeri Giovanni Antoci e Gianluca De Leo, il boss mafioso, che è indagato per una tentata estorsione aggravata nei confronti di una proprietaria terriera, Giuseppina Passanante, figlia di un vecchio boss, parla di questa vicenda.

Quando all’inizio dell’interrogatorio il cancelliere gli chiede se è sottoposto ad altri procedimenti, come è prassi negli interrogatori, Messina Denaro, rinchiuso all’Aquila, scoppia a ridere: “Non lo so, ma penso di sì”, dice.

“Ascolti, io sì he voglio rispondere all’interrogatorio, le risponderò su tutto quello che compete la mia persona, sul resto non mi interessa rispondere…” dice. “Io ero… lavoravo in campagna, un agricoltore… a Castelvetrano… La residenza non ce l’ho più perché il Comune mi ha cancellato. Ormai sono un apolide“, dice al giudice per le indagini preliminari. “Sono celibe e dal punto di vista economico non mi manca niente …- aggiunge -, mi sono ritirato da scuola dopo la terza superiore, quindi sì ho la terza media”.

Quando all’inizio dell’interrogatorio il cancelliere gli chiede se è sottoposto ad altri procedimenti, come è prassi negli interrogatori, Messina Denaro, rinchiuso all’Aquila, scoppia a ridere: “Non lo so, ma penso di sì”, dice.

“Ascolti, io sì he voglio rispondere all’interrogatorio, le risponderò su tutto quello che compete la mia persona, sul resto non mi interessa rispondere…” dice. “Io ero… lavoravo in campagna, un agricoltore… a Castelvetrano… La residenza non ce l’ho più perché il Comune mi ha cancellato. Ormai sono un apolide“, dice al giudice per le indagini preliminari. “Sono celibe e dal punto di vista economico non mi manca niente …- aggiunge -, mi sono ritirato da scuola dopo la terza superiore, quindi sì ho la terza media”.

“Non ho mai fatto richieste di reddito di cittadinanza” dice, rispondendo al giudice. “Ha ricoperto cariche pubbliche?”, gli chiede il gip. E Messina Denaro: “Mai”. Poi quando risponde ridendo al gip che gli chiede se ha carichi pendenti o condanne, il gip gli dice: “Mi ascolti, Messina Denaro, sono domande che noi per legge dobbiamo fare, come noi le dobbiamo fare, lei deve rispondere”. E il boss replica: “Sì, ovvio Presidente”.

IL PATRIMONIO – “Li avevo, me li avete tolti tutti (i beni, ndr.), se qualcosa ho non lo dico, sarebbe da stupidi”. E alla domanda se avesse ancora dei soldi, nonostante i sequestri, replica: “Certo che ne ho, sennò come potevo vivere fino ad ora…”.

IL TERRENO – “Quale minaccia? Rivendicavo un diritto”. Matteo Messina Denaro spiega così, nel corso dell’interrogatorio al gip, la tentata estorsione, di cui è accusato per la vendita di un terreno a Castelvetrano. Il boss è accusato di tentata estorsione assieme a due arrestati nel blitz di tre anni fa, Marco Manzo e Giuseppe Calcagno, sotto processo davanti al Gup di Palermo. L’accusa a Messina Denaro deriva da un pizzino di minacce, scritto per entrare in possesso di un terreno.


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