Quattro anni fa moriva padre Filippo Bonasera
Scritto da Michele Bruccheri on 1 Maggio 2024
di MICHELE BRUCCHERI – IL RICORDO. Un editoriale del nostro direttore che tratteggia il profilo umano e spirituale del sacerdote morto il Primo Maggio 2020. L’anno prima aveva ricevuto la cittadinanza onoraria di Serradifalco
Quattro anni fa, come oggi, si spegneva un grande prete e uomo straordinario: padre Filippo Bonasera. Morì esattamente il Primo Maggio 2020. Si spense il volto della bontà, il sorriso donato agli ultimi, “il prete dei poveri”, come scrissi. E come, in tanti, poi, hanno ripreso quella mia verace citazione. A febbraio, appena tre mesi prima, aveva festeggiato le sue 71 “primavere”.
Padre Filippo Bonasera venne ordinato sacerdote nel giugno 1976. Tre anni dopo, nel 1979, a Serradifalco, la nomina a parroco della Chiesa Madonna del Carmelo. Come si ricorderà, era originario di Santa Caterina Villarmosa (aveva vissuto anche in Germania). Nel 2019, a fine ottobre, a questo uomo eccezionale venne conferita la prestigiosa cittadinanza onoraria.
Amava smisuratamente il nostro paese. E le istituzioni locali, ovvero l’Amministrazione municipale, con in testa il sindaco Leonardo Burgio, “gli riconobbe ufficialmente questo storico e profondo legame con la nostra comunità”, scrissi in un mio articolo. Celebrò la santa messa in una Chiesa Madre piena di fedeli. Era visibilmente emozionato. La gioia, abbagliante, era stampata nel suo tenero viso, nel suo sorriso sornione, nei suoi occhi dolci e carezzevoli.
Padre Filippo, per oltre un ventennio, fu delegato diocesano per le migrazioni. Era costantemente e tenacemente al servizio degli ultimi, dei più bisognosi. “Aiutava i nostri poveri, ma andava anche all’estero. Amava Santa Caterina Villarmosa e amava Serradifalco, dove visse per quarant’anni. In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria, era presente anche il sindaco della sua città originaria: Antonino Fiaccato”, racconta un mio vecchio editoriale.
Per la sua prematura morte, il sindaco di Serradifalco, Leonardo Burgio, proclamò il lutto cittadino in suo onore. Il feretro, dopo il funerale a Santa Caterina Villarmosa, officiato dal vescovo Mario Russotto, venne salutato poi da tutto il paese, dai balconi, in diretta social. Eravamo in emergenza Covid-19.
Aveva realizzato un suo grande sogno: la Via Crucis presso l’Orto degli Ulivi in contrada Balate. Un uomo probo, un sacerdote generoso, pieno di singolare umanità e immensa umiltà. Aiutava tutti, ma su tutti i poveri. Le persone più in difficoltà. “Senza far rumore”, è stato detto sovente. Poi, nel dicembre di quel maledetto 2020, a ridosso di Natale venne inaugurato un murale commemorativo. Una splendida opera, che ci “parla” di lui, realizzata dall’artista serradifalchese Giulio Gebbia. E la collaborazione di tanti. In primis, dell’associazione onlus No SerradifalKo.
In quell’occasione solenne, che ebbi modo di presentare, all’aperto, il sindaco Burgio annunciò che la scuola elementare “Giovanni Verga” di Serradifalco, crollata quasi tre lustri addietro ormai, sarebbe stata intitolata alla sua memoria. E quel progetto va avanti, giorno dopo giorno.
Potrei scrivere tanto, tutto, o quasi. Della sua cagna Fragola che poi è andata a trovare padre Filippo in cielo, dei suoi numerosi progetti socio-culturali, del libro che è stato scritto su di lui… Ciascuno si porterà il suo personale ricordo, racconterà la sua diretta testimonianza. Noi, oggi, brevemente e umilmente, abbiamo voluto ricordarlo con queste poche parole. Per nutrire la memoria.
MICHELE BRUCCHERI
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